Fummo in molti ad arrabbiarci quando Violante pronunciò in parlamento parole di comprensione verso i repubblichini di Salò, ma furono soprattutto in molti a contestarci dicendo che era inutile accanirsi contro la memoria fascista, ormai lontana e tramontata, ed ad additare l’antifascismo come un lontano simulacro di battaglie anacronistiche.
Il presente ci dimostra che avevamo piena ragione ad allarmarci ed a insorgere, tant’è che oggi, anno 2008, il nostro nuovo ministro della difesa, fascista da sempre, Ignazio La Russa, cita proprio quelle parole di Violante per sdrammatizzare la reazione alla sua nuova uscita pubblica, l’8 settembre, a favore dei combattenti di Salò.
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La storia ci ha insegnato che i regimi oscurantisti e autoritari di marca fascista non si materializzano da un giorno all’altro con il fragore di un’esplosione, ma sedimentano lentamente, giorno dopo giorno, con tanti piccoli eventi che piano piano alzano il livello di tolleranza e di assuefazione alla prevaricazione, sino ad arrivare all’insediamento definitivo, momento in cui allora qualcuno, troppo tardi, se ne accorge davvero.
Abbiamo imparato che bisogna quindi vigilare, insorgere ed agire appena le prime avvisaglie di tutto questo si verificano.
Noi nel nostro paese non possiamo più parlare di avvisaglie, né di segnali vagamente premonitori, questa se mai, è storia degli anni passati.
Una vergognosa campagna politica giocata, in totale malafede, sulla paura del migrante e del povero, quale spauracchio per i fessi, (tanti) che ancora non hanno capito che sono proprio gli stessi vermi che tuonano contro gli immigrati, coloro che in verità li impiegano clandestinamente per permettere alla nostra economia malata di mantenersi in vita, ancora una volta, con il sopruso e a discapito dei più deboli.
Gli organi di pubblica sicurezza non hanno più remore ad attaccare i dimostranti di sinistra e i movimenti, anche se inermi e pacifici, come sabato 7 settembre al presidio Nodalmolin, dove un centinaio di persone radunate, con tutte le autorizzazioni sono state attaccate, provocate, picchiate e costrette a rifugiarsi nelle case vicine che prontamente gli abitanti hanno dischiuso loro. (miracolosamente in questi giorni sul sito di Repubblica c’è un video “Nodalmolin-polizia violenta†che mostra l’accaduto).
A Milano il comune si preoccupa di difendere l’apertura di un centro neonazista “cuore nero†e di far provocare e caricare i presenti al doveroso presidio antifascista spontaneamente costituitosi.
L’antifascismo non è una moda superata, un paese che dimentica i propri errori ed orrori e ci si ributta a capofitto, non è un paese che può dire di mirare al futuro ed al progresso umano e sociale.
Se la sinistra non raccoglie l’opportunità di costituire un fronte unitario antifascista subito, antifascista si perché fascisti sono i nostri attuali rappresentanti o almeno alcuni importanti di essi, si disintegrerà definitivamente e porterà in seno per sempre la responsabilità di un’omissione grave, gravissima per il nostro paese, i nostri figli e la nostra dignità di popolo.
Costituendoci in Comitato Antifascista Territoriale intendiamo anche sollecitare le sezioni Anpi del territorio come la nostra e tutti coloro che si sentono colpiti, a prendere posizione in merito alle dichiarazioni di puro stampo revisionista sviscerate dai sempre Neri mai morti La Russa, Alemanno, Gasparri, allo sdoganamento di coloro che aderirono alla Repubblichina di Salo’ e a tutte quelle azioni squadristiche che con scadenza giornaliera sul territorio nazionale sono provocate dalle bande nazifasciste da Forza Nuova ai Nazi-skin, ricordando a coloro che lavorano, collaborano, simpatizzano con l’Anpi e le organizzazioni di sinistra che prima di tutto noi dobbiamo essere
ANTIFASCISTI SEMPRE
Finiamola di tollerare tutto o di soprassedere a fatti di violenza gratuita nei confronti di chiunque non si ponga nella logica di Evola, affermando che in fondo sono ragazzi che non sanno quello che fanno. Con questo atteggiamento abbiamo permesso ad una intera generazione di crescere credendo che nelle svastiche e nei simboli celtici ci sia il giusto fine da raggiungere.
Speriamo che questo documento possa soprattutto stimolare ed incazzare coloro che si riconoscono Antifascisti e che possano contribuire insieme a noi a riappropriarci degli spazi fisici e territoriali che purtroppo abbiamo lasciato alle canaglie fasciste.
ORA E SEMPRE RESISTENZA
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Circolo culturale Anpi Ispra