Domenica 9 settembre abbiamo partecipato al bellissimo raduno montano, organizzato a Margosio nel biellese dal Centro Studi Dolciniani, per celebrare il settecentesimo anniversario del martirio di fra Dolcino, Margherita e della loro comunità libertaria.
Alle dieci del mattino messa valdese, poi si sale al cippo di fra Dolcino per la commemorazione e gli interventi del Centro Studi Dolciniani, e poi si scende alla baita del pastore/alpe Margosio accompagnati da suonatori di ghironda, cornamusa e fisarmonica a mangiare, bere e cantare per il resto della giornata. ( nella foto qui sotto Gustavo Buratti, coordinatore del Centro Studi Dolciniani durante il suo intervento)
Nel 1300 Gherardo Segarelli, fondatore del movimento degli Apostolici, seguaci radicali di S.Francesco che predicavano la povertà condannando l’opulenza e la corruzione della chiesa istituzione, fu messo al rogo.
Suo successore fu fra Dolcino, che in maniera ancora più decisa dichiarò la chiesa e il potente clero nemici da sconfiggere.
Dolcino si fece predicatore di un cristianesimo comunitario, libertario e senza gerarchie, basato sulla povertà e sulla condivisione.
Il movimento trovò molti seguaci tra la Lombardia ed il Piemonte, ed in particolar modo in Valsesia, dove le comunità montane erano già da tempo in lotta contro i soprusi, le imposte e le decime dai signori feudali e degli ecclesiastici.
I dolciniani erano qualche migliaio, perseguitati dalla chiesa si spostavano continuamente fra le valli del Piemonte e della Lombardia, resistendo strenuamente agli attacchi dei crociati cattolici.
Dopo qualche anno di guerriglia si arrivò all’ultima decisiva battaglia nel biellese, sul monte Zebello (poi chiamato Rubello, da ribelli), nel 1307.
Tutti i ribelli furono uccisi, fra Dolcino, la sua compagna Margherita, e le personalità di rilievo del movimento vennero pubblicamente torturati e bruciati vivi per ordine del Vescovo di Vercelli.
Il mito di fra Dolcino è sopravvissuto nei secoli successivi, e nella seconda metà dell’ottocento la sua figura venne associata a quella di una sorta di “ apostolo del Gesù socialistaâ€.
Nel 1907, seicentesimo anniversario della morte, si inaugurò un obelisco di 12 metri sul monte dell’ultima battaglia.
Nel 1927 i fascisti lo abbatteranno nel tentativo di cancellare la memoria dei dolciniani.
Nel 1974, alla presenza di Dario Fo che per l’occasione recitò Mistero buffo, nello stesso punto venne innalzato un cippo.
Da allora ogni anno, nella seconda domenica di settembre viene organizzata in quei luoghi una manifestazione dolciniana.